Sulla scia della campagna VNL ad alto rischio dell’Italia e della crescente pressione olimpica, la stella emergente Ekaterina Antropova ha rotto il silenzio sulla presunta rivalità tra sé e la veterana potenza Paola Egonu — e il suo messaggio è di unità, non di divisione. “Non siamo rivali,” ha detto Antropova ai giornalisti questa settimana. “Siamo qui per spingere l’uno l’altro, e Velasco ce lo ricorda costantemente.”
Le sue parole arrivano in mezzo alle diffuse speculazioni sulla competizione interna per il ruolo di opposto titolare — una battaglia che ha dominato le notizie durante la Volleyball Nations League 2025. Con l’allenatore capo Federico Guidetti che ruota frequentemente Egonu e Antropova, molti fan e media hanno messo in dubbio se la formazione stellare dell’Italia fosse diretta verso una tensione interna. Ma la risposta di Antropova suggerisce una realtà molto diversa — una guidata dal rispetto reciproco e da una missione condivisa.
La filosofia di Velasco al centro
Gran parte di questo atteggiamento di squadra è stato plasmato da Julio Velasco, il riverito direttore tecnico dell’Italia, che è stato vocalista nel promuovere la resilienza mentale, la mentalità collettiva e il successo a lungo termine rispetto alla gloria individuale. “Velasco ci ricorda costantemente: non si tratta di gloria personale. Si tratta di rendere l’uno l’altro migliori,” ha aggiunto Antropova.
La rotazione come punto di forza, non debolezza
La decisione dell’Italia di ruotare due delle migliori opposte del mondo — un lusso che poche squadre possono permettersi — ha attirato sia elogi che critiche. Ma secondo Antropova, questa profondità è un vantaggio strategico: “Qualsiasi squadra sarebbe fortunata ad avere un solo opposto forte. Noi ne abbiamo due. Questo dovrebbe spaventare i nostri avversari — non dividerci.”
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi di Parigi, la domanda rimane: chi otterrà il ruolo di titolare? Ma se le parole di Antropova sono indicative, la maggiore arma dell’Italia potrebbe non essere le sue stelle individuali — ma la chimica e il fuoco competitivo che si sprigionano l’uno nell’altro.
